Le soft skill fondamentali per il Project Manager

Di | 16 aprile 2019

Il Project Manager è colui che ha il compito di gestire un progetto, più o meno complesso, e portarlo a conclusione rispettando i vincoli di tempo e di budget fissati. Il compito di chi riveste questo ruolo è quello di pianificare, coordinare le risorse e monitorare l’andamento del progetto verso il raggiungimento degli obiettivi. È lui il punto di contatto fra gli stakeholders, la figura centrale di riferimento.

Project Manager

Con diversi livelli di complessità e di consapevolezza, possiamo dire che tutti noi siamo o possiamo essere dei Project Manager. Per poter farlo al meglio, però, dobbiamo possedere delle skills che ci consentano di gestire efficacemente i progetti dei quali siamo chiamati a rispondere.

Senza un metodo che ci indirizzi verso un’adeguata pianificazione, è difficile controllare tempi e costi di progetto e quindi essere efficaci nella propria attività di gestione. In determinate situazioni è necessario possedere competenze specialistiche – rappresentate dalle cosiddette hard skills – che vanno sviluppate e aggiornate costantemente.

Occorre però essere consapevoli che le skills squisitamente tecniche non sono in sé sufficienti, specialmente in uno scenario caratterizzato da cambiamento continuo e forte complessità. Il contesto attuale, per le sue caratteristiche, rende imprescindibile un forte approccio metodologico che preveda l’utilizzo di tecniche e strumenti consolidati.

In particolare, esiste una forte componente relazionale nel ruolo di Project Manager e all’interno del team di progetto: componente che in moltissimi casi diventa una leva di successo determinante.

Vediamo in sintesi quali sono queste competenze relazionali essenziali da coltivare all’interno della propria “cassetta degli attrezzi”:

Le Soft Skills per il Project Manager

Gestire il team

Ovvero la capacità di saper guidare il team verso il successo del progetto. Si tratta di una competenza cruciale in quanto il Project Manager spesso si trova a gestire team in cui non può far leva sulla gerarchia. La gestione trasversale ha delle caratteristiche ben definite ed è fondamentale essere in grado di assicurare il coordinamento e sviluppare la cooperazione facendo a meno dei vincoli gerarchici.

Motivare il team

Infondere motivazione è un fattore chiave di successo. Eppure, non è sempre facile capire se è una competenza di cui siamo in possesso e che padroneggiamo oppure no, poiché è difficile da misurare. Esistono molteplici teorie e applicazioni da adottare. Un buon Project Manager deve essere in grado di utilizzare la leva della motivazione con buon senso, comprendendo le diverse dinamiche relazionali del team.

Comunicare efficacemente

Il Project Manager spende molto del suo tempo a gestire i rapporti con i vari stakeholder. Specialmente in contesti tecnologicamente complessi, accade che le persone affrontino la comunicazione da un punto di vista prevalentemente tecnico o metodologico. Naturalmente questo non è sufficiente. Un Project Manager dovrebbe comunicare in modo empatico, chiaro, specifico e soprattutto curare la propria integrità e capacità di rendere conto delle proprie azioni (accountability).

Saper negoziare

Il Project Manager si trova continuamente a dover negoziare, come ad esempio per decidere in merito alle risorse da allocare, al budget, alle possibili modifiche al progetto. Inoltre, è necessario essere in grado di negoziare con una ampia varietà di stakeholders (clienti, manager, fornitori, ecc). Una scarsa competenza negoziale ha sempre effetti negativi per il buon esito di un progetto.

Gestire i conflitti

All’interno di un team di progetto possono emergere molteplici conflitti che vanno gestiti per portare a termine il lavoro con successo. Un buon Project Manager deve essere in grado di riconoscere, prevenire e gestire il conflitto assumendo un atteggiamento positivo e proattivo.

Tutte queste competenze si sviluppano con l’esperienza e la pratica quotidiana, ma spesso per rendersi conto della loro importanza ci dobbiamo davvero sbattere la testa contro.

In questo ci viene in aiuto la formazione, che ha un ruolo essenziale nel renderci più consapevoli; fornendo strumenti e metodi consolidati indispensabili per un vero salto di qualità professionale.


Articolo di Daniele Federicis

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