Facebook porta al confronto generazionale. Incontro o scontro?

Emanuele CastellaniCEO Cegos Italia & Cegos APAC

Senator, we run ADS”.

Quasi preoccupato che la banalità della risposta risultasse offensiva, Mark Zuckerberg ha risposto così al quesito del Senatore Mr Hatch, che suonava più o meno così “come può stare in piedi un servizio in cui gli Users non pagano per il servizio che ricevono?”

Ancora ho difficoltà a comprendere le finalità della domanda, ma l’asimmetria informativa tra i due è stata evidente e mi è venuta in mente l’idea del “reverse mentoring”, che vede ribaltata la logica del mentoring, in cui tipicamente è la figura senior ad occuparsi dello sviluppo di quella junior. Nel reverse mentoring infatti lo scambio avviene esattamente all'opposto, è la figura junior (a livello funzionale o generazionale) a stimolare l’aggiornamento su nuove tematiche.

Cos’hanno in comune mio padre e mio suocero? Hanno scoperto i vantaggi e benefici delle foto digitali. Hanno capito che anni e anni di pellegrinaggi dal fotografo, per sviluppare le foto dei momenti più salienti, sono ormai superati.  Entrambi hanno compreso che la famosa frase “me lo stampi su carta Kodak, non usa più”.

Entrambi hanno un problema… che riconduce periodicamente a me: la gestione dei file che generano con le migliaia di scatti a nipoti e paesaggi. Trasferire le foto al PC per poterle vedere, creare cartelle e dare un ordine logico che consenta di trovare le foto in pochi attimi, quando hanno voglia di rivivere un ricordo.

Cosa accomuna me e i miei coetanei? Ci rivolgiamo ai nostri figli quando non conosciamo o non ricordiamo bene la “funzione-scorciatoia” dello smartphone o del Pc…”papà, lo sai che se fai doppio click sul lato sinistro dello smartphone mentre guardi un video di YouTube, torni indietro di 10 secondi?”.

Reverse Mentoring è proprio questo.

Cross e reverse mentoring

Nel quotidiano, che sia privato o in azienda lo scambio è a doppio senso, attingiamo dai nostri genitori consigli importanti che provengono dalla loro saggezza e forniamo ai nostri figli principi fondamentali per crescere. Potremmo dunque parlare di cross mentoring.
Abbiamo ricevuto e cerchiamo di trasmettere le soft skills e la visione, utili a definire la strategia di vita e in cambio forniamo “upgrade” e lo riceviamo dai figli su tematiche digitali, ma non solo.

In azienda questo fenomeno è sempre più diffuso, talvolta è informale, altre è formalizzato; talvolta è one-to-one, talvolta è one-to-many; talvolta è pianificato, talvolta è on-demand.

Sta di fatto che sempre più, nell'ambito del diversity-management, si generano situazioni di interscambio generazionale.

A volte si tratta di interscambio inter-funzionale, più spesso di interscambio generazionale.

Ecco alcuni benefici che un’azienda più cogliere impostando o favorendo il reverse mentoring.

Accelerare il processo di digitalizzazione

Essere sulla strada della digitalizzazione non significa solo saper utilizzare hardware e software di ultima generazione, ma anche disporre di un mindset “esponenziale” piuttosto che “lineare”.

Favorire la cultura dell’apprendimento

I momenti di formazione formali e organizzati dalla direzione HR, devono essere integrati con quelli auto-gestiti e informali, derivanti da una propedeutica presa in carico della fase formativa.

Diffondere un approccio collaborativo

Generazioni differenti, funzioni differenti, livelli di responsabilità differenti che lavorano insieme per un obiettivo comune (cooperano) per produrre una performance di successo

Stimolare la predisposizione al cambio di paradigma

L’innovazione è più che mai considerata sorgente del successo aziendale. Superare i paradigmi significa essere capaci di non dire “abbiamo sempre fatto così”.

Valorizzare le conoscenze a tutti i livelli

Se da un lato l’esperienza e l’età costituiscono un patrimonio per l’azienda, dall'altro la giovane età e le conoscenze più fresche non devono essere ignorate.

Rafforzare lo spirito di squadra

Attraverso la convinzione che all'interno dell’azienda siano presenti le risposte a molte delle domande cruciali che il mercato impone e il lavoro in team più o meno ristretti.

Sarebbe interessante se su questo tema si aprisse uno scambio: esperienze vissute da ripetere o evitare in futuro, altri benefici rilevati da precedenti situazioni, o semplicemente uno scambio di opinioni. Sarebbe interessante rilevare, inoltre, quali sono le principali barriere che il reverse mentoring incontra e in quale modo essere possano essere superate.

 


 

Consulta alcuni dei corsi Cegos che aiutano a sviluppare le competenze adatte a favorire il reverse mentoring in azienda:

Oppure contattaci per sviluppare il tema in azienda.

Vai all'articolo "Performance Management, giving feedback e sviluppo personale" per approfondire temi quali l'importanza della tempestività e del feedback per un management efficace.

Scritto da

Emanuele Castellani

Emanuele è entrato a far parte del Gruppo Cegos nel 2011 ed è oggi membro dell'International Group Committee di Cegos SA, CEO di Cegos Italy e Cegos Apac. La sua carriera è iniziata nel gruppo Adecco nel 2000 e è continuata in ADP nel 2009, aprendo la sua esperienza nel settore delle risorse umane. Ha trascorso la sua vita professionale costruendo organizzazioni di successo, start-up e trovando nuovi modelli di business. Negli ultimi 20 anni ha lavorato con le principali multinazionali delle risorse umane ed è nota la sua esperienza negli ambiti di recruiting, amministrazione del personale e formazione. Emanuele è particolarmente appassionato ed esperto di temi legati al Talento. Trattando della trasformazione in atto a livello globale afferma: “Le persone non hanno mai completamente soddisfatto il proprio desiderio di progredire poiché questo fa parte della natura umana. L'apprendimento continuo, potenziato dall'apprendimento digitale integrato al face-to-face tradizionale, sta diventando più una necessità che un bisogno. Le competenze invecchiano molto rapidamente e il tempo per colmare il gap è diventato troppo breve". Nella sua attuale posizione, sostiene e incoraggia il ruolo del digitale in ambito Learning & Development, nonché l'importanza dell’apprendimento continuo.
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