La procrastinazione: è proprio così dannosa?

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La procrastinazione rappresenta quella tendenza a rimandare ciò che potrebbe essere fatto ora o a breve.

Di solito non è ben vista perché associata alla pigrizia o ad una carenza di motivazione. Sarebbe meglio però non liquidarla in questo modo sbrigativo perché si tratta di un comportamento che ha la sua complessità. Se ci pensate bene, è possibile trovare diverse ragioni per procrastinare e ciò produce la nascita del cluster di "coloro che rimandano". E non bisognerebbe additare questa famiglia come fosse composta da….peccatori. Insomma, non mettiamola subito in un girone dell’inferno! Perché?

procrastinazione

Procrastinazione: un altro punto di vista

Dunque, cominciamo ad analizzare la procrastinazione come una specie di sintomo di una relazione non semplice con il compito da svolgere e con la percezione della propria capacità di poterlo svolgere con agio (a cui può essere aggiunta una difficile visione, e nei peggiore dei casi negativa, del compito stesso). Pertanto, prima di ingaggiare lotte titaniche con se stessi, pensiamo a questi aspetti:

  1. Alcuni studi cercano di dimostrare la differenza tra “pro-crastinazione” e “pre-crastinazione”: l’opposto della prima è rappresentata dalla rapidità – per non dire della precipitazione – con cui possiamo affrontare le situazioni e i problemi. Ecco che, rispetto a certe decisioni non immediate, entra in gioco appunto la “pre-crastinazione”, ossia una modalità più pensata di agire.
  2. Tale modalità viene chiamata la “procrastinazione strutturata” e ne parla diffusamente in alcuni suoi lavori John Perry, professore di filosofia all’università di Standford. L’osservazione di partenza è che non bisogna considerare la persona che rimanda come qualcuno che non vuol fare le cose, bensì che si concentra sulle attività ad alto coefficiente manageriale, ossia quelle che apportano il massimo valore aggiunto al suo ruolo.
  3. Tutto questo ci conduce al fatto di dover ripensare la classica matrice del tempo (Importante/Urgente), almeno per 2 motivi:
    1. oggi può essere percepita come una sorta di semplificazione della realtà (sebbene sempre utile come linea guida)
    2. può essere fuorviante se applicata ad archi temporali non consoni, ovvero troppo ristretti rispetto al ruolo rivestito dalla persona. In altre parole tale matrice può rivelarsi paradossalmente come una perdita di tempo se rivolta alla singola giornata o a una settimana

Per chiudere, la procrastinazione strutturata può essere racchiusa in questa quote letta su una lavagna universitaria americana:

"Not later, not now but later but not too late"

 


 

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Articolo di Tiziano Botteri

Scritto da

Cegos

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